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Inaugurata la mostra di Jacopo De Dominici a Varallo Sesia

  • Dott.sa Piera Mazzone
  • 3 ott 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

MARTEDI’ 3 OTTOBRE E’ STATA INAUGURATA L’ORIGINALE MOSTRA DI JACOPO DE DOMINICI

“Ti vedo”


Martedì 3 ottobre, nel Cortile d’Onore della Biblioteca, è stata inaugurata la mostra dell’artista varallese Jacopo De Dominici: “Ti vedo”, una serie di ritratti ispirati dalle persone con cui il giovane pittore, scultore e restauratore, ha trovato un punto d’incontro di anime.


Il Sindaco di Varallo, Eraldo Botta, che era accompagnato dal Vice Sindaco, Pietro Bondetti e dall’Assessore alla Scuola, Pamela Negri, ha definito Jacopo De Dominicis un: “Indiana Jones del restauro”, ricordando l’appassionante percorso di ricerca sulla parete meridionale di Santa Maria delle Grazie, che aveva aperto una finestra sul passato.


All’inaugurazione della mostra ha partecipato la IV C dell’Istituto Comprensivo di Varallo, accompagnata dall’insegnante Mimma De Leo: una classe di attenti e sensibili “critici d’arte”, che hanno saputo cogliere l’essenzialità della creazione artistica.

Particolarmente stretto il rapporto con l’artista varallese, che con la sorella Sara gestisce un laboratorio di restauro, perché l’anno scorso, in occasione del progetto: “Un anno con Tanzio”, le classi III avevano prima visitato il laboratorio e poi partecipato ad una “simulazione di restauro” in classe, effettuata su un’immagine da completare con i colori.


I risultati erano stati stupefacenti, tanto da far esclamare a Jacopo: “Ho davvero pensato che alcuni bambini erano stati più bravi di me e di mia sorella, dimostrando un senso innato per il colore”.


La singolarità della mostra, anticipata nelle vetrine esterne di Palazzo Racchetti con l’esposizione di molti ritratti di personaggi varallesi, era costituita dai quadri lasciati volutamente coperti: “Per non rovinare l’effetto sorpresa”.


Jacopo De Dominici ha spiegato che i suoi non sono “ritratti fotografici”, ma vanno “oltre la maschera”, alla scoperta dell’anima: “Ad ogni persona sono stati abbinati i colori che le assomigliavano, che meglio la rappresentavano”.


La scelta del grande formato, insolita per questo artista minimalista, nasceva dalla volontà di colpire il visitatore, inducendolo a soffermarsi, richiamato da quelle grandi campiture grondanti di colore.


Gentilezza ed educazione sono due tratti che caratterizzano questo artista schivo e modesto, la cui scelta è stata quella di mettersi in ascolto del mondo per rappresentarlo nella sua molteplicità.


Dopo il taglio del nastro Jacopo ha presentato ogni quadro, scoprendolo solo alla fine:

il primo è un ritratto di Gaudenzio Ferrari, il grande artista che il prossimo anno sarà al centro dell’attenzione internazionale, protagonista di una mostra articolata sul territorio piemontese, che avrà nella Pinacoteca di Varallo il suo cuore;

Italo Gattoni è un pittore ha esposto quest’estate in Biblioteca ed ha colpito Jacopo per il suo: “Amore sfrenato per la terra”, reso attraverso un colore materico, spesso e pastoso; il fotografo Ennio Reolon, sempre presente per immortalare ogni momento della vita culturale della Biblioteca di Varallo e del territorio, ha trovato una trasposizione pittorica in una grande tela dominata dal color magenta, che incarna “sfuggevolezza e trasparenza”, nella quale la brillantezza rappresenta proprio quell’innata freschezza e capacità di “vedere” al di là delle cose. Due quadri, posti l’uno di fronte all’altro, creati nel gioco scherzoso fra artisti che si sentono affini: Angelo Salomone ha ritratto Jacopo e viceversa, l’uno ha scelto di “esploderlo” tra le cose amate: cani, gatti, maschere, farfalle, l’altro ha fatto emergere la figura dal grande blu. L’ultimo ritratto è stato dedicato a Pier Luigi Manazza, un uomo con cui Jacopo ebbe un rapporto di intensa comunione di spirito: “E’ importante trovare agli incroci della Vita persone come Pier Luigi che ti stimano e ti aiutano a credere in te stesso”. Questo ritratto è profondamente diverso dai precedenti perché monocromo, quasi trasparente nella sua severa essenzialità.


La mostra sarà visitabile fino a domenica 15 ottobre, negli orari di apertura della Biblioteca: dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30, martedì e sabato 9 – 12, e sabato e domenica dalle 15 alle 19.




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