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Presentato il nuovo libro di Paolo Ceola dedicato all'art.11 della Costituzione

  • Dott.sa Piera Mazzone
  • 20 dic 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, Art. 11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Enrico Pagano, direttore dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporaneanel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, venerdì 15 dicembre, a Borgosesia, nella Sala Conferenze della Biblioteca, ha presentato Paolo Ceola, per oltre trent’anni bibliotecario alla Biblioteca civica di Borgosesia, collaboratore dell'Istituto, di cui è stato consigliere scientifico dal 2004 al 2007, che dal 2013 è membro della Società italiana di Storia militare (Sism), presieduta dal prof. Virgilio Ilari, autore delle monografie:La nuova destra e la guerra contemporanea, Il labirinto.


Saggi sulla guerra contemporanea, Armi e democrazia. Per una teoria riformista della guerra, The Labyrinth. Considerations on Modern War, e si sta occupando della catalogazione della Biblioteca Militare depositata presso l’Istituto. Nell’ambito del riordino di un patrimonio bibliografico importante, donato dal Professor Virgilio Ilari, era nata l’idea di un progetto legato all’educazione alla pace, la cui prima pietra è proprio la pubblicazione del volume: “Sempre giovane. L’articolo 11 della Costituzione Italiana di fronte ai nuovi scenari di guerra e di crisi internazionale”.


Pagano ha sottolineato come il dettato Costituzionale costituisca un’inversione a U nella storia del nostro Paese con il “ripudio” della guerra dopo vent’anni di dittatura fascista, che aveva fatto della guerra uno dei valori assoluti ed un progetto educativo pedagogico per i bambini destinati a diventare dei soldati e non dei cittadini, ricordando come Costituzione e Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, approvata dall’ONU, nacquero insieme, dopo un conflitto mondiale devastante e sottolineando come il Giuramento sulla Costituzione, “L’orizzonte entro cui si educano i cittadini”, non è solo un atto formale, ma qualcosa di molto più meditato e profondo, che richiede un’adesione totale e incondizionata.


“L’educazione alla pace e alla cittadinanza glocale” è anche uno dei temi presenti nelle più recenti linee guida del Miur, frutto dell’elaborazione nata dalla discussione tra docenti - ma insegnare la Costituzione, far diventare Cittadini i ragazzi non è solo compito degli insegnanti di storia o di diritto: questo libro offre elementi per andare oltre alla semplice contrapposizione pace/guerra, per costruire un mondo in cui la guerra sia dimenticata, nel quale la pace sia da intendersi in senso pieno, non come semplice assenza di guerra.


Fin dalla copertina, in cui compare la riproduzione di un disegno di Nino Baratti: “Simboli di pace, la luce sconfiggerà le tenebre”(partigiano, collaboratore della Stella Alpina, artista ligure che lasciò all’Istituto un fondo di disegni in copiache saranno esposti in una mostra a gennaio in concomitanza con la Giornata della Memoria), la Pace si profila come un diritto/dovere, espresso nell’articolo 11 della Costituzione.


Ceola ha ringraziato l’Istituto per l’opera che svolge sul territorio e attraverso un’analisi serrata ha spiegatocome ogni società abbia il suo tipo di guerra, e come il concetto di guerra passi attraverso la disumanizzazione del nemico. L’affermazione giapponese secondo la quale: “La guerra è l’arte di abbellire la morte” trova dei riscontri nella contemporaneità in cui la tecnologia, cheha portato alla costruzione di armi sempre più sofisticate, paradossalmente ha inibito la guerra: “Da settant’anni viviamo sotto l’ombrello atomico, in assenza di guerra”.


Il libro legge e interpreta con estrema attenzione l’articolo 11 della nostra Costituzione, attuandone una vera e propria esegesi, in cui singole parole e punteggiatura, periodi e loro rapporti reciproci, vengono studiati alla ricerca di un'interpretazione il più possibile completa, coerente e autentica rispetto alla volontà di chi, a suo tempo, ha redatto il testo. L'autore fa emergere la ricchezza e complessità dell'articolo 11 rispondendo punto per punto alle obiezioni, serie e fondate, che gli vengono mosse da più parti e ne mette in evidenza l'attualità e validità, pur nel cambiamento profondo della realtà politico-militare internazionale nella quale deve trovare applicazione.

Rispondendo a una domanda posta da Francesco Ravelli che ha parlato di: “Ipocrisia istituzionalizzata permanente”, presente in quelle che sono eufemisticamente definite: “Missioni umanitarie”, dalla ex Jugoslavia all’Iraq, all’Afghanistan, alla Libia, chiedendo se l’art. 11 attesti la natura pacifista della Repubblica nata dalla Resistenza, oppure la natura di paese sconfitto, che dopo la seconda guerra mondiale deve ubbidire agli USA, Ceola ha replicato che l’art. 11 della Costituzione è pacifico,non pacifista e non esprime alcuna tipo di subordinazione, anche se dal punto di vista dell’art. 11 la guerra del Kosovo fu macroscopicamente illegale, ma, dopo l’eccidio in Ruanda, con ottocentomila persone trucidate in sei mesi,nella comunità internazionale scaturì un nutrito dibattito dal quale emerse il concetto di “responsabilità di proteggere”, e la questione non si è certo esaurita.


Dopo aver brevemente accennato alle teorie dellopsicoanalista Franco Fornari che parlava della guerra come “elaborazione paranoica del lutto”, l’incontro si è concluso con l’invito ad una lettura attenta e critica del libro, presupposti indispensabili per costruire la consapevolezza: l’Autore in unasettantina di pagine ha fatto una disamina puntuale dell’articolo 11 della Costituzione, commentandolo e arricchendo il testo con preziose ed aggiornate indicazioni bibliografiche, che permetteranno di approfondire ulteriormente l’argomento.

Paolo Ceola


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