In ricordo di Giorgio Calta
- Dott.sa Piera Mazzone
- 20 dic 2017
- Tempo di lettura: 1 min
OMAGGIO A UN ARTISTA UMILE E COMUNICATIVO: GIORGIO CALTA
In occasione del Natale 2010 in Biblioteca, nel portico del Cortile d’Onore di Palazzo Racchetti, c’era stata un’esposizione speciale: la prima personale antologica di Giorgio Calta, che scolpiva da ben venticinque anni.
Nella ricca mostra di sculture - oltre ottanta pezzi in noce e acero - alcune di soggetto sacro, altre raffiguranti animali, tra i quali una splendida la collezione di coleotteri, dominava al centro un grande plastico raffigurante il paese di Rassa. Giorgio aveva intitolato questa mostra di scultura e intarsio: “L’amore tra il legno e la pietra legato dal rame. Vivere l’arte con rispetto e passione”, raccontando in una frase i materiali utilizzai in modo talora felicemente sperimentale e la sua idea di Arte.
Una delle singolarità di quest’uomo buono e semplice, caratteristiche rimarcate anche dal Prevosto Don Roberto Collarini nell’omelia funebre, era il gusto per la miniatura, per il particolare, che corrispondeva al suo speciale osservatorio della vita: dal suo piccolo mondo una grande finestra si spalancava sull’Umanità.
Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di avvicinare Giorgio e di ascoltarlo, hanno avuto in dono uno dei suoi presepi così speciali, con la lucina nel cuore, alimentata da una batteria affondata nel legno: ogni anno ritrovo il calore e la gioia di un Natale autentico, regalo di una persona speciale che in questi ultimi due anni era passata attraverso la sofferenza, accompagnato sempre con grande amore dalla moglie Teresa.
Dal suo Natale di gioia certamente giungerà ad ognuno un augurio leggero come le carezze di un’anima generosa.

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