Il I°Appuntamento dei "Sabati del Sociale"
- Dott.sa Piera Mazzone
- 16 ott 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Sabato 14 ottobre nel salone di Casa Turcotti, è iniziato il ciclo di quattro conferenze su: "La storia del Teatro Sociale di Borgosesia" organizzato dalla Società Valsesiana di Cultura.

L’incontro introduttivo, tenuto da Sabrina Contini, coordinatrice del progetto, Marianna Regis Milano e Lorenzo Morgoni, era dedicato a “Origini e trasformazioni del Teatro Sociale tra realtà e progettualità, tradizione e modernità”.
Sabrina Contini ha spiegato come si è sviluppato il progetto, a partire dal riordino delle carte e dalla creazione del gruppo di lavoro formato da persone interessate ed appassionate al tema: “È stata una buona collaborazione, anche a distanza e per me è stato facile e piacevole coordinare le varie direttrici di ricerca.
La parte più difficile è stata invece quella di cercare di recuperare la parte mancante di archivio, cioè dal 1950 alla fine delle attività del cinema-teatro, però attraverso altre fonti, in particolare le testimonianze orali e documentazioni private, generosamente messe a disposizione, è stato possibile ricostruire anche la storia degli ultimi anni ”.
La Coordinatrice del gruppo di studio ha concluso il suo intervento di carattere introduttivo spiegando l’importanza di conservare la “memoria” del teatro di Borgosesia: “Spazio sociale dove condividere cultura e intrattenimento il teatro, fu ingrandito nel tempo e modificato nelle sue strutture architettoniche, vivendo gli storici cambiamenti della città, e poi perdendo progressivamente la sua funzione di centro di aggregazione, sostituito da altre forme di socialità” e ribadendo l’attualità del: “Bisogno della comunità di avere spazi condivisi per la cultura e l'intrattenimento”.
Marianna Regis ha tracciato la storia del teatro, partendo dalle premesse costituite dalla presenza dell’Associazione Filodrammatica, della quale si ha notizia dal 1861, costituita da persone di ceto medio-alto, molte delle quali legate alla Manifattura Lane, che promosse il progetto di costruzione di un teatro, realizzato tra il 1876-1877.
Lorenzo Morgoni, presentando una serie di foto storiche commentate, ha illustrato i cambiamenti strutturali dell’edificio fino alla demolizione, avvenuta nel 2011.
L’originaria struttura ben presto venne modificata ed ingrandita per accogliere un numero sempre crescente di persone. Il primo ampliamento risale al 1912 e riguarda la zona del palcoscenico. L’interno del teatro fu arricchito con elementi di arredamento di pregio: il soffitto fu dipinto dai pittori Braziano e Vercellina, gli stucchi e i fregi furono creati dal Professor Carlo Conti, la ringhiera del loggione fu realizzata in ferro battuto dal fabbro Andrea Perone, la vetrata a colori da Tommaso Serafini, e fu aggiunto il ricco lampadario centrale.
Nel 1912 la Società Filodrammatica si fuse con la Società del Teatro.
Dieci anni dopo, nel 1923, si assistette ad un ulteriore ampliamento, che portò alla demolizione del porticato d’ingresso a tre archi e all’aggiunta di un corpo laterale.
Dopo la guerra, nel 1947, fu chiesto un progetto di ampliamento all’Ingegner Antonio Ferrero di Torino, specializzato nel progettare teatri.
Delle tre soluzioni proposte fu approvata la più economica: fu rifatta la sala, recuperando solo parte del palcoscenico, ciò comportò la perdita di un edificio di pregio, sostituito da una sala più moderna, di buona resa acustica per cinema e teatro.
Il teatro sociale restò sede di tutte le attività ricreative fino agli anni Sessanta, poi fu costruito il Cinema Lux e nel 1970 il Teatro Pro Loco, voluto dal Comitato Carnevale che sentiva il bisogno di avere una sede più centrale.

Gli ultimi usi teatrali risalgono agli anni Settanta, poi ci furono soltanto proiezioni cinematografiche. Nel 1983 il terribile incendio del cinema Statuto a Torino, dove morirono sessantaquattro persone, causò la promulgazione di norme di sicurezza più severe per gli edifici pubblici e quindi per adeguare il Sociale era necessario un investimento tale che la proprietà non lo ritenne sostenibile, e quindi offrì l’immobile all’Amministrazione Comunale.
Nel 1994, dopo cinque anni di chiusura, la Società Valsesiana di Cultura allestì una mostra dedicata al Teatro Sociale, suscitando un acceso dibattito sulle sorti della struttura, che però nel 2011 fu demolita.
Le ultime immagini del teatro Sociale, scattate da Paola Boccaccio, ne mostrano il degrado e la fine ingloriosa.
Marinella Mazzone Turcotti, creatrice del Centro Studi Giovanni Turcotti che ospita gli incontri, al termine dell’incontro si è detta soddisfatta della fittissima partecipazione, invitando tutti per un aperitivo, servito in una saletta adiacente l’ampia sala conferenze, e annunciando che sabato 28 ottobre, alla conclusione del secondo incontro, tenuto da Sara Urban e Giacomo Vittone: “Il teatro Sociale fra Ottocento e Novecento: arte e svago dal palcoscenico al cinematografo”, verrà assegnato il "Premio Giovanni Turcotti" a un allievo/a dell'Istituto d'Adda di Varallo, dove il professor Turcotti insegnò filosofia per venticinque anni.

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